Libertà esercitata
Registrazione di canto, letture e commento Lunedì della IV settimana di Pasqua 4 maggio 2020
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(Riporto qui il commento che inviamo con 3 SMS, a chi non ha altri strumenti tecnologici)
Buon giorno, Lunedì IV settimana di Pasqua Atti 11,1-18; Salmo 41 e 42; Giovanni 10,11-18. Si riaprono un po’ le nostre libertà. Mi colpì i primi giorni di marzo una frase detta credo alla TV da un esperto di politica, disse che la costituzione era sospesa perché c’era il divieto di riunione. Se il governo decide e i cittadini non possono riunirsi per discutere, manifestare e fare azioni politiche, la costituzione del nostro stato è sospesa. Eravamo in regime di governo non costituzionale. La situazione lo imponeva, ma mi sembrava importante tenerlo a mente perché l’idea era di dover vigilare di più sulla vita politica del mio popolo. Ora toniamo un po’ a poterci vedere di più. Serve che vigiliamo non solo che non ci tolgano la libertà, ma che noi la esercitiamo veramente. Cosa ci dice la parola di Dio oggi sulla libertà?
Ci sono delle letture bellissime sulla libertà, la prima Lettura parla di Pietro che va contro una cosa impossibile da accettare per un ebreo come lui, non era pensabile per un ebreo. Lessi ani fa un libro dove diceva proprio questo, come una delle prove della resurrezione di Gesù. Nessuna cosa avrebbe potuto convincere un ebreo ad accettare alcune cose, tra le quali la prima era la divinità di Gesù, ma poi tutta una serie di cambiamenti che sono stati quelli che hanno portato all’identità della comunità cristiana, e questo di oggi è uno di quelli più grossi: l’accoglienza dei pagani e il cambio di alcune “sacralità”, ebraiche. Accettare ciò che è profano per loro era impossibile e invece avviene e Pietro riesce a convincere tutta la comunità a farlo. Saremmo noi capaci di cambiare su cose del genere?
Cambiare cose che ci hanno insegnato da piccoli e che riguardano il senso del sacro e di Dio? Penso a tante difficoltà che mi hanno raccontato di aver vissuto persone più grandi di me, quando la messa passò dal latino all’italiano, cambiando anche l’orientamento dell’altare, cambiando anche la modalità di alcune feste e celebrazioni dopo il Concilio Vaticano II. Saremmo noi disposti a cambiare cose che reputiamo sacre? Pietro dice di aver ricevuto una voce che gli ha detto “perché consideri ancora profano ciò che Dio ha purificato?” Ecco anche noi siamo chiamati a riconoscere ciò che pensiamo sia profano, da non accogliere in chiesa, tra noi, riconoscere che Dio può purificarlo, averlo già purificato. Alcuni potrebbero avvicinarsi a Dio a causa della situazione che viviamo, li accoglieremo? Dovremo farlo. Buona giornata