Attraverso Pentecoste 1
Attraverso la Pentecoste, presentazione:
Vi invito ad un cammino di Catechesi, che ho a lungo pensato. Ho cercato di capire cosa poteva servirci come comunità. Ho visto che apprezzate l’aiuto all’ascolto della Parola di Dio del giorno. Alcuni mi dicono che trovano aiuti alla preghiera su internet o alla TV o su altre fonti, ognuno può trovare ciò che più gli serve, questi contenuti non entrano in conflitto con la mia proposta: che vuole aiutare un cammino fatto assieme, cammino che passi attraverso la Pentecoste, nel senso che andiamo verso la festa della Pentecoste, ma con lo sguardo che va oltre quel giorno. La Pentecoste rinnova il dono dello Spirito Santo, che ci viene rinnovato non solo per nostra utilità, ma anche per quella degli altri. Per come vedo il mondo così “trasformato” credo seriamente che riceveremo un nuovo mandato missionario. A questo vi invito a prepararci, con le prime catechesi fino al giorno di Pentecoste, e poi di prepararci a goderne i frutti per noi e per gli altri, nel secondo tratto da Pentecoste in poi. Parto della lettera del nostro Cardinal Vicario, e poi affronteremo i temi di cui avremo bisogno passo passo.
Ho pensato di inviarvi una catechesi giornaliera, fatta di piccoli passi quotidiani, questo facilita i progressi spirituali. Li voglio fare piccoli, così possono anche essere presi assieme, se qualcuno si trovasse meglio a dedicare un tempo prolungato alla meditazione, questo permette a volte di entrare con più profondità nella meditazione. Un punto a cui tengo sarà il ritorno che vorrei da voi, cosa avete meditato e pensato come frutto della vostra preghiera. Cosa Gesù ci chiede di nuovo ni questa situazione di vita? Vi invito a ritrovarvi tra di voi a gruppi, nel modo che per ora possiamo. Attraverso la tecnologia che abbiamo, con la vicinanza di casa, come vedete possibile. Giovanna che vi passa questo messaggio da parte mia, può aiutarvi a coordinarvi così da dare più frutto a vantaggio di tutti. Grazie mille. A me manca molto l’incontro con voi, spero che in questo modo possiamo ripartire e risintonizzarci nella vita spirituale e camminare fianco a fianco verso le sfide che ci si presentano. Un abbraccio a tutti don Alberto
Qualche volta, quando ci occupiamo di un povero,della povertà di un nostro fratello,potremmo sentirci dire”Sei sicuro che la persona a cui ti sei avvicinato è veramente mancante della cosa che chiede ,sei sicuro che ha veramente bisogno di quello che chiede ? sei sicuro che non si sia ridotto così perchè è un peccatore impenitente? Quante volte gli abbiamo detto di non fare quello che invece continua a fare?Siamo sicuri che non si finga cieco,zoppo,affamato?
Vorrei rispondere ,rispondo quando trovo il coraggio di farlo . Gesù ci dice che siamo luce nel mondo ,che in quanto figli di Dio non ci dobbiamo fermare ,non dobbiamo cessare la nostra evangelizzazione ,il nostro amore.non ci dobbiamo fare bloccare dal pregiudizio,oscurando la luce che ci è stata donata,La misericordia deve oscurare il pregiudizio,l’amore verso l’altro deve sovrastare la nostra perspicacia,la nostra intelligenza.
Il povero che si aspetta ed ha spesso provato la critica del mondo. sarà felice nel fare eperienza del nosto amore disinteressato ed incondizionato.
Caro Vincenzo, amare però comporta una conoscenza dell’altro profonda, se la prima volta partiamo dal dare ciò che l’altro ci chiede, poi siamo invitati a conoscerlo meglio e farci carico anche della sua salvezza. Non posso dare soldi ad uno schiavo del gioco o della droga, perché non posso dare una cosa che ti rovina.
Diverso è dire: “Quante volte gli abbiamo detto di non fare queste cose sbagliate e lui continua?” come una ragione per interrompere l’aiuto. Qui c’è una mancanza di amore e una pretesa che gli altri facciano quello che diciamo noi. Noi non sappiamo quale è la via di salvezza della persona, così se sei un peccatore impenitente, ma ciò che ti posso dare ti aiuta, l’amore impone di darlo, anche se mi imbrogli, mi manchi di rispetto ecc.
si certamente .Anche nella nostra comunità cerchiamo di aiutarci a capire quando dobbiamo dare o non dare le cose che ci chiedono ,quindi è utile conoscere meglio personalmente ma direi ,come comunità i nostri fratelli che ci chiedono aiuto.