Vedere bene l’altro
Insegnamento 2024/23 del 20 ottobre 2024 “Chi vuole essere il primo” (Mc 10,44-45)
Cari amici,
Voglio condividere con voi un’intuizione che ha avuto durante la preghiera. Sto facendo più attenzione a ciò che diciamo durante le preghiere, durante la messa, perché alcune parole che ho imparato a dire nella preghiera mi sono accorto di non conoscerle fino in fondo, di non essermi mai chiesto cosa significhino veramente. Quali realtà spirituali e di fede mi presentino mentre le uso per pregare. Alcuni di voi forse sorrideranno di fronte a questa mia ammissione, di aver usato per pregare e per predicare, parole che non conosco del tutto. Magari per molti sono chiare, ma le condivido direi come provocazione, perché forse alcuni di voi sono nella mia stessa situazione, di dover approfondire il significato di ciò che la chiesa ci propone come preghiera come strumenti per esprimerci nel rapporto con Dio.
La frase che mi ha colpito questa volta è dove si dice che Gesù offre la propria vita in riscatto per i nostri peccati, in riscatto per molti. Mi sono chiesto cosa significhi questo riscatto. L’idea, e l’immagine di Gesù in croce che muore per noi ce l’ho. Ma il termine riscatto mi faceva più pensare a qualcosa nei riguardi di Dio, sempre la vecchia idea che noi uomini abbiamo fatto qualcosa di male e dobbiamo in qualche modo compensare questo male presso Dio, come se Dio esigesse un pagamento, una sanzione, e nella logica dei sacrifici degli uomini una sanzione di sangue, così Gesù paga questo prezzo a Dio padre e noi siamo liberi. Ma questa idea non c’è nel Vangelo, dio Padre come ce lo presenta Gesù non è così.
L’altro giorno pregando mi è venuta questa idea in testa, questa immagine: il riscatto è presso l’umanità, non presso Dio. Tanti uomini, molti sono giudicati poco, dagli altri, sono pensati in maniera negativa.
Allora Gesù viene a riscattare gli uomini presso l’umanità, lui stesso va tra i peccatori.
E i benpensanti, coloro che sono bravi, pensano male di lui perché frequenta gentaccia.
Gesù stesso muore tra due malfattori, e uno di loro e per noi un punto di riferimento nella fede, nella conversione. In questo modo Gesù riscatta ai nostri occhi gli altri, quando noi li giudichiamo in maniera negativa. La storia della chiesa è piena di santi che sono passati da una vita negativa, dove facevano tanto danno e male ad altri, ad una vita generosa vissuta a favore dell’umanità. E ora sono ammirati e venerati.
Questa idea di riscatto mi stimola molto nella mia vita di fede, Gesù riscatta il fratello che io giudico male, la persona che giudico presuntuosa, egoista, quella che giudico in maniera negativa, ai miei occhi diventano il centro dell’attenzione di Gesù, in lui possono diventare santi. Nella vita concreta di tutti i giorni il mio sguardo sull’altro cambia, da persona da cui guardarmi e da cui difendermi diventa un potenziale santo, un possibile amico e collaboratore dell’amore del padre.
Mi piace e mi fa bene questo sguardo diverso sull’altro, il riscatto non è un’opera lontana dalla mia vita che fa Cristo in un tempo lontano, in un posto lontano. Quando guardo Gesù sulla croce, vedo anche questo malfattore, mio fratello, che Gesù sta portando in paradiso.
Così nella vita quotidiana ogni malfattore, cioè ogni mio fratello che fa del male, è un fratello che Gesù può santificare, e io collaboro a questa azione di Gesù, con ogni mio pensiero, gesto, parola, sguardo.
Questo è vero anche da parte degli altri nei miei confronti, ogni mia malefatta, ogni mia azione negativa, sbagliata, a danno degli altri, è un’occasione perché gli altri possano aiutarmi ad andare verso Dio, aiutarmi a convertirmi.
Signore Gesù rendici capaci di accompagnare i nostri fratelli nella loro conversione, e ancor di più aiutavi di accoglierli come fratelli che accompagnano noi nella nostra conversione. Amen