Non sprecate parole
Insegnamento 2025/2 del 19 gennaio 2025 “Non come gli ipocriti” Mt 6,5-8
Cari amici,
sono stato a un incontro per le cellule sabato 11 gennaio scorso, dove ho toccato con mano quanto è importante per noi cristiani ritornare sul cuore di ciò che ci anima e cioè l’evangelizzazione e il modo in cui portarla nella maniera più efficace possibile, più fedele a Gesù.
Ho così pensato di proporre a voi degli insegnamenti sui punti fondamentali di come portare il Vangelo alle persone che conosciamo e alle quali vogliamo bene. La prima nostra azione evangelizzatrice, lo ripetiamo spesso, è la preghiera. Così vi chiedo: che tipo di preghiera è la preghiera di evangelizzazione?
La prima cosa che mi viene in mente è il ricordo di tanti incontri, dove ho ascoltato persone lontane dalla chiesa. Molti hanno un certo timore, a volte una paura di pregare, spesso hanno un senso di Dio, anche molto bello, pensano ci sia una entità buona, ma manca loro una familiarità con Dio, tante cose che hanno fatto, o vissuto, o pensato li fanno sentire “non presentabili” di fronte a Dio. Per alcuni ci sono anche esperienze di richiesta deludenti, non essersi sentiti ascoltati in alcune preghiere, in alcune esperienze dolorose.
Un primo annuncio di evangelizzazione allora punterà ad aiutare la persona a superare questa mancanza di familiarità con la preghiera, li aiuterà a ritrovare il dialogo con Dio. Questa opera di evangelizzazione non possiamo farla con le parole. Ricordo diversi inviti alla preghiera fatti da chi mi invitava a credere, che risultavano inopportuni, quasi colpevolizzanti, vivevo momenti difficili e le parole di chi voleva portarmi il Vangelo, in fondo mi accusavano di non pregare abbastanza, di non pregare bene.
Non è dunque un annuncio che possiamo fare a parole, è un annuncio che portiamo dentro di noi vivendo la preghiera. La prima caratteristica della preghiera di evangelizzazione è il silenzio, vivere noi la preghiera con Dio, portando in questa preghiera il nostro sentimento per le persone che amiamo, il nostro desiderio che loro possano scoprire Gesù nella loro vita. Questa preghiera fatta nel silenzio, dove parliamo con Dio ma siamo in silenzio con gli uomini, è difficile, a volte direi dolorosa, perché serve che freniamo l’irruenza di voler realizzare subito le cose che abbiamo capito importanti, vorremmo che una persona uscisse dalla sua angoscia dalla sua situazione di pericolo di malattia, vorremmo risolvere la sua vita subito e non possiamo, c’è anche la sua libertà di fronte a Dio dove può anche arrabbiarsi per ciò che le capita può allontanarsi da Dio, addirittura a volte dal bene, nel senso che continua a vivere il male, continua nelle sue scelte sbagliate. Saper rimanere in silenzio cuore a cuore con Dio di fronte a certe situazioni è impegnativo, richiede in noi tanta fede, se Dio permette certe cose anche noi siamo chiamati ad attendere, a lasciare l’altro nella libertà.
Allora diventa importante il nostro essere docili all’azione di Dio, cioè il nostro ascoltare nella preghiera quello che Dio ci dice, quello che Dio ci ispira. Pregheremo leggendo nel Vangelo gli incontri di Gesù con le varie persone, vedere come fa lui nell’incontro con i peccatori, con coloro che l’ostacolano, con coloro che sono lontani da Dio, con coloro non conoscono l’amore né verso Dio, né verso i fratelli.
Guardando a Gesù, nel segreto della nostra preghiera, possiamo noi maturare l’atteggiamento giusto di fronte all’ostacolo che una persona può vivere rispetto al suo ritorno verso Dio. Sperimentare nella vita nostra personale il modo di rispondere Di Dio, i tempi di cui il cuore nostro ha bisogno, sperimentare come lui ci porta a comprendere quali sono i primi passi da fare quali secondi, quanto sia più importante l’umiltà della vittoria per esempio, sperimentare tutto questo ci aiuta a prepararci ad essere testimoni di cos’è la preghiera silenziosa fatta nel proprio cuore, quella che dà forma alla nostra vita le nostre azioni, allora saremo pronti per la testimonianza, gli altri vedranno nel nostro modo di vivere qualcosa che guida quello che facciamo quello che scegliamo vedranno Dio all’opera se noi ci facciamo guidare da Dio nelle nostre opere.