Tenebre … basta vederle
Registrazione di canto, letture e commento Mercoledì della III settimana di Pasqua 29 aprile 2020 – Santa Caterina da Siena
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(Riporto qui il commento che inviamo con 3 SMS, a chi non ha altri strumenti tecnologici)
Oggi è una fasta importante, Santa Caterina, donna che ha segnato la storia d’Italia e d’Europa. Patrona sia di Italia che d’Europa, dottore della Chiesa, cioè autrice di scritti e insegnamenti importanti per tutta la chiesa del mondo; insomma una grande donna. In questo periodo, nel quale possiamo essere spaventati dai rischi di contagio, arrabbiati per alcune condizioni in cui vivevamo, arriva questa festa: Santa Caterina, una donna che ha vissuto con una enorme generosità la sua vita, verso la chiesa, verso la gente che viveva nella sua epoca, Aveva un grande senso del bene di tutti. Siamo provocati allora anche noi a farci carico come cristiani delle difficoltà e delle sofferenze di tanti uomini e donne che vivono accanto a noi.
In questo periodo sto cercando ogni giorno nelle letture elementi che ci possano aiutare a capire come vivere la resurrezione di Gesù, tradotta in scelte di vita quotidiana. Oggi ne trovo alcune importanti. La prima lettura ci dice che siamo chiamati a vivere camminando alla luce e non nelle tenebre. Cosa sono le tenebre e la luce? Mi vengono in mente i toni accesi di questi giorni, anche un vescovo ieri, si è arrabbiato, fino a minacciare, se nell’animo si accendono sentimenti di rabbia, o sconforto, disperazione, aggressività e altri che non giudichiamo tanto belli, se noi facciamo finta di niente e li nascondiamo a noi stessi e agli altri, allora camminiamo nelle tenebre, e non cambierà il nostro cuore, anzi di solito vedo che tendiamo a giustificarci, ci diciamo da soli, che un motivo ce lo abbiamo per fare cose del genere.
Invece se accettiamo che il nostro cuore, messo alla prova da situazioni difficili prova sentimenti distruttivi, disfattisti o altre cose che non ci piacciono, allora possiamo essere guariti. Nel Vangelo Gesù ci dice che lui farà conoscere il Padre, capite? è una cosa così preziosa, conoscere Dio, ci risolverebbe tutto. Lui fa conoscere il Padre a chi vuole lui e poi chiama, chi è affaticato e chi è oppresso. Proprio la condizione di essere affaticato è l’occasione per imparare la mitezza, e la condizione dell’oppressione è l’occasione per imparare l’umiltà. Allora se siamo affaticati e oppressi meditiamo sulla vita di Gesù, situazioni che lui ha vissuto simili a quella che viviamo noi ora? Così potremmo imparare da lui mitezza e umiltà, e questo è il passo per arrivare a conoscere Dio Padre. Buona giornata.