Il lavoro di Giuseppe, il lavoro di Gesù
Registrazione di canto, letture e commento Venerdì della III settimana di Pasqua 1 maggio 2020
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Buon giorno, Venerdì III settimana di Pasqua – San Giuseppe Lavoratore – Genesi 1,26-2,3; Salmo 89; Matteo 13,54-58 Oggi Festa di San Giuseppe Lavoratore e festa dei Lavoratori. La data del 1 maggio si rifà al 1 maggio del 1867, giorno in cui entro in vigore nello stato dell’Illinois negli Stati uniti d’America una legge che limitava a 8 ore il lavoro per gli operai delle fabbriche. Da lì piano piano questa legge si estese a tutti gli Stati Uniti d’America e anche in altri paesi. Poi negli anni l’anniversario di questa data è diventato un giorno importante e in fine è diventata in tanti parti del mondo una festa per i lavoratori. Non tutti i cristiani sono stati sensibili a questo tema della limitazione del lavoro industriale che era svolto con orari e in condizioni di pericolo e alienante e umiliante.
Così alcune battaglie per i diritti dei lavoratori sono state fatte anche contro la Chiesa. Ma queste battaglie per la dignità e il rispetto del lavoro dell’uomo sono nel messaggio del Vangelo, già papa Leone XIII si schierò dalla parte dei diritti dei lavoratori, poi papa Pio XII , nel 1955 istituì la festa di San Giuseppe Lavoratore per dare ai cristiani l’opportunità di festeggiare anche nella fede, il proprio impegno per il lavoro. Nella prima lettura vediamo sicuramente un tema importate che è quello di fare della propria attività un servizio alla vita. Collaboriamo ala creazione di Dio quando facciamo qualsiasi attività lavorativa. Io però oggi mi sono fermato sul vangelo. Gesù è identificato come il figlio del falegname,
la tradizione della chiesa ci presenta Gesù come falegname anche lui, molto probabilmente ha imparato a praticato il lavoro del padre. Ma in questo brano ci presenta Gesù che ormai fa un altro lavoro: il profeta. Questo cambio arriva a scandalizzare i suoi contemporanei. Noi credo che abbiamo i due compiti, cioè il primo di fare della nostra attività un servizio alla vita dell’uomo e della terra. Il secondo di essere anche noi profeti come Gesù. Il progresso tecnico come quello delle macchine, ha portato a cambiare la nostra vita in bene e in male, di per sé non basta, l’uomo rimane sempre davanti ala scelta di fare il suo lavoro servendo il bene o servendo il male, serve la nostra testimonianza profetica verso il bene. Porterà forse a scandalizzare altri, è la strada di Gesù, il padre ci sosterrà sempre, Buona giornata