Amici come pecore
Registrazione di canto di inizio, letture e commento della Messa della Domenica della III settimana di Pasqua 3 maggio 2020
Commento in 3 SMS:
(Riporto qui il commento che inviamo con 3 SMS, a chi non ha altri strumenti tecnologici)
Buon giorno, Sabato III settimana di Pasqua – Atti 2,14.36-41; Salmo 22; 1Pietro 2,20b-25; Giovanni 10,1-10. Oggi domenica detta del buon pastore, perché nel vangelo Gesù si paragona al buon pastore, e alla porta fatta per le pecore. Il popolo di Dio è come un gregge. L’immagine che io ho avuto sempre quando sento pecore o anche meglio pecoroni, mi dà l’idea di persone che in maniera incosciente seguono chiunque, basta che abbia una certa influenza, che li prenda in giro diciamo. Un po’ come avevo sentito nella favola del pifferaio magico. Un uomo suonava una musica di un certo tipo e i bambini gli andavano tutti dietro, poi non si accorgevano che li avrebbe portati in un posto negativo per loro. Così l’immagine delle pecore era per me difficile da capire. Poi ho letto come sono le pecore, e ho scoperto che le pecore
sono molto diffidenti verso chi non conoscono, sono molto intelligenti, più dei cani. Così l’esempio ha assunto un valore diverso per me. Gesù ci presenta la nostra realtà, per poter seguire qualcuno dobbiamo fidarci, essere sicuri. Pero vedo che è una cosa delicata, se per esempio un animale, può essere un cane o un gatto … non ci conosce, ha paura di noi e se insistiamo a volerlo prendere potrebbe scappare, in città è anche pericoloso, per la paura potrebbe fuggire veloce e non accorgersi di pericoli come la strada. Con Dio può essere la stessa cosa, lo stesso può capitare tra noi. Se non entriamo in relazione amichevole e facciamo in modo che l’altro veda che siamo “buoni” con lui, avrà giustamente paura, anche se andiamo in nome di Dio. Qui non c’entra il credo o la filosofia di vita che segui, ma quanto sei amico,
della persona. Tutti possiamo fare errori così la fede non garantisce che io faccia automaticamente del bene, serve che io abbia un sentimento di bene e l’altro lo veda e lo senta che io ce l’ho. Ora che forse potremmo uscire un po’ di più, allora è vero che siamo stati costretti a rimanere chiusi nelle case, ma pensi che possiamo senza rischio, pensare alle persone che sono sole a casa, non è bene che l’uomo sia solo dice Dio nella genesi, ecco una cura così importante, fare in modo che nessuno nella nostra comunità si ritrovi da solo, e chi per varie vicende della vita abita da solo, in questo periodo è più esposto alla solitudine. Se scegliamo una persona, possiamo frequentarla senza rischi, e iniziamo a ricostruire la comunità fatta di rapporti tra amici, come Gesù che ci ha scelto come amici. Buona giornata.