Attraverso Pentecoste 10
Non sempre una “famiglia felice” è la felicità di tutti. Viviamo la famiglia “reale” o una idea di famiglia che ci schiaccia? La Bibbia ci parla di una comunità familiare (sopratutto se piccola o di chi vive solo) che sia capace di aprirsi e accogliere.
Sono riflessioni molto belle e profonde che provocano.Io vorrei sottolineare con forza che tutti i cristiani sono invitati a raggiungere la santità ‘ nella situazione in cui vivono e quindi chi ha scelto di sposarsi piuttosto che entrare in un seminario e/o in un convento ,dovrebbe prima provare con tutte le sue forze a vivere una relazione cristiana con sua moglie ,con i suoi figli,a mangiare l’agnello con loro ;fare questo e riuscire ad allargare la cerchia famigliare sviluppando relazioni di amore ,cristiane anche con altri ,mangiare l’agnello anche insieme ad altri ci realizza ancora di più come cristiani in cammino,ma mangiare l’agnello con persone che non sono il tuo coniuge e/o i tuoi figli non riuscendo a farlo con loro non ti può fare stare tranquillo ,perché ti sei perso la parte più importante del compito che ti aveva affidato Dio.Va da se che chi pensasse solo alla famiglia ,senza allargare e vivere le relazioni cristiane con altri fratelli,non agisce con lo spirito dell’evangelizzazione.Negli Atti degli Apostoli si vede come ,nelle prime comunità cristiane, le relazioni di amore e di fede accrescevano i nuclei originali delle famiglie che erano e restavano il centro promotore della crescita del cristianesimo. Tutto questo ovviamente è soltanto per chiarire di più dal mio punto di vista.